Tanti sono i videoclip che hanno fatto la storia di questo settore e tanti sono i video musicali più belli di sempre… non è certo stata facile la scelta.
Ecco quelli che vi proponiamo noi di Ipsilon Media.
Michael Jackson, Thriller
Decantare il talento di un gigante della musica come Michael Jackson sarà anche scontato, tuttavia è doveroso perché, per quanto controverso e chiacchierato, l’enfant prodige degli USA ha segnato una rivoluzione dell’industria musicale. Non c’è artista odierno che non debba qualcosa all’eredità che il Re del Pop ha consegnato alla musica, compresi i molti video realizzati per i suoi brani nel corso dei decenni.
Thriller è uno spartiacque nella storia dei videoclip, in quanto è uno dei primi a portare sullo schermo una storia con una trama vera e propria. La versione integrale dura quasi un quarto d’ora, poiché quello realizzato da John Landis è molto più di videoclip: è uno short film (come lo definì lo stesso Jackson) con tanto di introduzione, titoli di coda e disclaimer finale. Non solo: contiene un film dentro il film, infatti Michael porta la sua ragazza (interpretata dalla modella Ola Ray) al cinema, dove viene trasmesso il film Thriller, appunto (l’insegna indica il nome di Vincent Price: sua la voce fuori campo del video). Non è un caso che sia stato proprio Landis a dirigere il video, sembra infatti che Jackson lo abbia voluto perché ricreasse per lui le ambientazioni di Un lupo mannaro americano a Londra.
La vicenda si svolge in tre atti: il primo, il film dentro il film, vede protagonista una coppietta (interpretata sempre da Jackson e Ray): lui si sta dichiarando, ma sul più bello il cielo si schiarisce, la luna piena diventa ben visibile e Jackson si trasforma in un lupo mannaro; a questo punto si scopre che in realtà si tratta di una pellicola: siamo al cinema, dove Jackson si diverte mangiando popcorn, ma la sua ragazza è spaventata e abbandona la sala. Lui la segue all’esterno e mentre passeggiano parte il pezzo musicale: tra un passo di danza e un sorriso, Jackson riesce a distrarla dallo spavento, ma qualcosa di terribile sta per accadere: in un cimitero poco lontano, i morti stanno uscendo dalle tombe, mentre fuori campo si sente la voce scura di Price che annuncia l’arrivo degli zombi.
Le creature accerchiano la coppia e, con un dolly zoom accompagnato da uno stacco musicale rivelatore, la protagonista scopre che anche il suo cavaliere è in realtà uno zombi. L’attenzione si sposta poi sulla coreografia firmata a quattro mani da Michael Jackson e Michael Peters (in seguito citatissima, da Gaga ai Backstreet Boys, che ne realizzarono una parodia per il video di Everybody) e che valse loro una statuetta nella prima edizione degli MTV Awards. La ragazza si rifugia in una casa abbandonata, viene trovata dagli zombi, ma quando stanno per prenderla si sveglia di soprassalto e scopre che era un incubo. Michael la tranquillizza e la conduce fuori dalla stanza, ma lo sguardo che rivolge in camera rivela che ha le pupille verticali.
The Beatles, Yellow Submarine
Più che un video musicale, quello realizzato nel 1968 da George Dunning e Heinz Edelmann per i Beatles è un pezzo di storia dell’arte: stiamo parlando, ça va sans dire, di Yellow Submarine.
Psichedelico, colorato, surrealista, non sorprende che la vivacità delle immagini del video sia stata da molti attribuita alle sostanze allucinogene (si dice che con il nome Yellow Submarine si identificasse un certo tipo di LSD dell’epoca), tuttavia la faccenda è stata smentita dai Fab Four, che dichiararono di aver partorito la melodia e la storia pensando a qualcosa che potessero cantare anche i bambini.
Sia come sia, le immagini e le parole sono sempre state oggetto di chiavi di lettura molteplici (da quella letterale favolistica, alla critica alla guerra del Vietnam, passando per la denuncia dello strapotere dell’industria discografica e per i presunti riferimenti esoterici), a ulteriore dimostrazione dell’impatto di questa produzione sull’immaginario collettivo.
La tecnica utilizzata è quella della limited animation, un’animazione meno dettagliata e più economica rispetto a quella Disney, in cui vengono utilizzati meno fps del normale, ma il risultato è ugualmente raffinato e molto evocativo.
Madonna, Express Yourself
Quanto a video musicali che hanno fatto storia, nella sua lunga carriera Madonna ha alzato così in alto l’asticella da rendere difficile il confronto per qualsiasi artista sia venuto dopo.
Vogue, Like a Prayer, ma anche i più recenti Frozen e Hung Up sono stati indiscutibili fenomeni di costume e vere e proprie opere d’arte. Scegliere “il più bello” tra i quasi settanta videoclip realizzati per i singoli della cantante è impresa non da poco, anche perché sono molti quelli entrati nella cultura pop, rompendo gli schemi e portando sullo schermo tematiche importanti.
Tra tutti Express Yourself, secondo singolo dall’album del 1989 Like a Prayer, è forse uno dei brani più iconici della star di origini italiane, una sorta di inno femminista che fin dalla sua apertura, con Madonna che esclama “Let’s go, girls!”, invita le donne a puntare sempre in alto, esplorare i propri desideri e non accontentarsi mai (non a caso, Madonna ha spesso riproposto il pezzo nei suoi live).
Il video non è da meno: diretto da David Fincher (poi regista di film come The Social Network e Zodiac, oltre che di serie acclamatissime come House of Cards), Express Yourself costò ben 5 milioni di dollari e si aggiudicò “Migliore fotografia”, “Migliore regia” e “Migliore scenografia” agli MTV Video Music Awards di quell’anno.
Il set è una metropoli che si sviluppa su più livelli, con gli operai che lavorano e Madonna che li guarda dall’alto con fare mascolino, citando Fritz Lang e allo stesso tempo riportando alla tematica femminista, con la metafora del gatto che, come dichiarò la stessa Ciccone in un’intervista alla BBC, esprime il messaggio “Pussy rules the world”. Sono passati oltre trent’anni, eppure questo manifesto non potrebbe essere più attuale.
The Weeknd, Blinding Lights
Imperdibile il video del cantautore e produttore The Weeknd Blinding Lights, non fosse altro che per il clamore che la canzone ha suscitato sui media.
Tra sfide danzerecce su TikTok e polemiche per la mancata nomination ai Grammy Awards, Blinding Lights ha sfondato in radio, scalato le top 10 mondiali e assicurato a The Weeknd il premio per il miglior video nell’ultima edizione dei MTV Video Music Awards e il riconoscimento di testate come Variety, Billboard e Consequence of Sound, che lo hanno incoronato “miglior brano dell’anno”.
Il sequel di Heartless è un’opera abbagliante e psichedelica in cui confluiscono le sonorità synthpop del pezzo, traducendosi in un’esplosione di luci e colori nel cuore della notte, con la corsa sfrenata di The Weeknd a bordo di una Mercedes-AMG GT roadster per le strade deserte di una città illuminata da insegne e luci (Blinding Lights, appunto) che ricorda (volutamente) Paura e Delirio a Las Vegas.
Le riprese sono durate quattro giorni consecutivi e sono state realizzate a Las Vegas (e dove, se no?) e Los Angeles, lavorando ogni notte fino alle 6 del mattino.
Red Hot Chili Peppers, Otherside
Otherside è tra i video più apprezzati dai fan della band di Los Angeles, gioiellino che non può essere sfuggito neanche agli appassionati di arte e di cinema: realizzato nel 2000 per il singolo tratto dal grande successo Californication, il video è un omaggio al cinema espressionista tedesco di inizio novecento.
Il rimando alle ambientazioni distopiche e allucinatorie di capolavori del muto come Il Gabinetto del Dottor Caligari o Metropolis è immediato. Forse è proprio il gusto gotico delle scenografie e il sapore onirico dei disegni a posizionarlo tra i più longevi della storia dei quattro musicisti californiani.
Thirty Seconds to Mars, From Yesterday
Insieme a Jeff Seibenick (The Mandalorian), l’eclettico frontman della band californiana Jared Leto realizza, tra le altre, la regia del video di From Yesterday, terzo singolo dall’album del 2005 Beautiful Lie e primo videoclip americano nella storia filmato interamente nella Repubblica Popolare Cinese, precisamente al palazzo imperiale della Città Proibita.
In una suggestiva Cina imperiale, il piccolo regnante (chiaro rimando all’imperatore Pu Yi e a The Last Emperor di Bertolucci) chiede come dono di compleanno “il suono del futuro”, regalo che consiste negli umilissimi 30 Seconds to Mars.
Anche se il futuro ha portato altri suoni oltre al fin troppo orecchiabile pop-rock di From Yesterday, il video resta un bel vedere. Sono serviti 400 soldati cinesi, 20 cavalli, scenografie sontuose e costumi dai dettagli molto curati, tanto è vero che inizialmente si era sparsa la voce che i costi fossero schizzati alle stelle (la band ha poi smentito che si trattasse di ben 13 milioni di dollari), ma il montaggio è ben fatto, le inquadrature sono degne di un’opera cinematografica di alto livello e le riprese hanno grande impatto, come nella scena in cui il portone si spalanca sulla piazza o durante il combattimento tra i guerrieri, momenti che restano tra i più belli del video.
Harry Styles, Sign of the Times
Il singolo del 2017 segna il debutto di Harry Styles da solista, dopo il grande successo di pubblico ottenuto con gli One Directions. Con questa ballad dalle sonorità very British, il giovane inglese si è guadagnato la stima di molti, tanto da scalare la cima della classifica di Billboard e appropriarsi del titolo di miglior pezzo rock del 2017.
La peculiarità del video, girato nei suggestivi scenari dell’isola scozzese di Skye, sta nel fatto che per la realizzazione delle scene in cui Styles spicca il volo, librandosi nel cielo e camminando sull’acqua, non sono stati utilizzati computergrafica né chroma key: Styles è stato sollevato a 450 metri di altezza e trasportato da un elicottero.
Lady Gaga, Bad Romance
Impossibile non citare il video del singolo del 2009, firmato dal regista Francis Lawrence (lo stesso della trilogia degli Hunger Games), con le coreografie di Laurieann Gibson e gli abiti di Alexander McQueen.
Disturbante e provocatorio (tanto da aver scatenato singolari teorie complottiste riguardo a presunti riferimenti agli Illuminati), Bad Romance ha fatto incetta di premi e scalato le classifiche mondiali e Billboard lo ha incoronato primo nella classifica dei 100 migliori video del 21esimo secolo.
Ambientata in un centro termale inquietante e futuristico, la clip vede Gaga emergere da una vasca da cui viene rapita, poi drogata, ridotta a schiava del sesso e venduta all’asta dalla mafia russa. Gli outfit e gli accessori assurdi, le ambientazioni e la fotografia sono sicuramente i pezzi forti della produzione, che fanno di questo video un fenomeno dell’era di internet, tra i più visualizzati di sempre su YouTube.
Queen feat. David Bowie, Under Pressure
Va detto che sia i Queen che il Duca Bianco hanno, nel corso della carriera, realizzato video di egregia fattura e grande impatto culturale, da Bohemian Rapsody, all’indimenticabile I Want to Break Free, da The Stars (are out tonight) fino a Lazarus, ma quando due titani del calibro di Mercury e Bowie si incontrano non possono che dar vita a qualcosa di eterno e Under Pressure ne è la dimostrazione.
La produzione del video in sé non è stata poi così elaborata, anche perché né Bowie né i Queen erano disponibili per girare dati gli impegni con i rispettivi tour e così non hanno potuto fare da attori, tuttavia nel 1982 il regista David Mallet mise insieme una composizione che ben rappresentava la critica alla società capitalista espressa dal testo della canzone, attingendo (anche lui, manco a dirlo) al cinema espressionista degli anni venti e citando Il dottor Jekyll e Mr.Hyde (1920), Nosferatu il Vampiro (1922) e La Corazzata Potëmkin (1925).
Le immagini di baci tratti dai film del cinema muto e quelle della folla che balla e si diverte al concerto controbilanciano le esplosioni, il crollo degli edifici, le auto distrutte e le folle di lavoratori intruppati in una routine alienante.
Stevie Wonder feat. Ariana Grande – Faith
Faith segna l’incontro di due idoli generazionali: da una parte Stevie Wonder, voce vibrante e potente, grande compositore e pianista dal groove inimitabile, i cui grandi successi (Superstition, Happy Birthday, Lately, tanto per citarne alcuni) hanno raggiunto e fatto ballare praticamente qualsiasi angolo del globo; dall’altra Ariana Grande, classe 1993, che inizia la sua carriera con il musical e la recitazione, poi sbarca su Nickelodeon e infine si dedica alla musica. Grande conta su un vasto pubblico di giovanissimi e adolescenti ed è finita per ben due volte nella classifica delle 100 persone più influenti al mondo di Time.
Nel 2016 i due interpretano insieme Faith, brano disco d’oro in Italia che fa parte della colonna sonora di Sing, film di animazione della Illumination Entertainment. Proprio animazioni e computergrafica sono il pezzo forte del video musicale, in cui le parole della canzone e i protagonisti del film compaiono sui muri di città, prendono vita e interagiscono con i due artisti, contribuendo a creare un lyric video luminoso e colorato che accompagna degnamente il brano originale.