Un video tutorial è un breve filmato, generalmente disponibile in rete, che spiega o insegna a fare qualcosa. Dalle video ricette di cucina, alle istruzioni per dare il biberon a un neonato, a come costruire un forno a legna, ormai esiste un tutorial per tutto, o quasi.
Prima o poi è capitato a tutti di seguirne, ma quali sono i vantaggi di realizzarne uno?
Professionalmente, può rappresentare un’occasione interessante, se non un vero punto di svolta: spiegare o mostrare come si realizza qualcosa significa farsi conoscere anche da chi prima non aveva idea della nostra esistenza, mostrare il nostro modo di lavorare e trasmettere le nostre competenze e il nostro valore a chi ci sta guardando; farlo con un video di qualità (e magari una serie di video!) eleva la nostra immagine professionale a un livello superiore.
Realizzare un video tutorial: le tre fasi fondamentali
Pre-produzione e brainstorming
Che in altre parole significa tirar fuori tutte le idee, le possibilità e gli argomenti che vorremo sviluppare, per poi andare a definirli chiaramente. Lavorare bene in questa fase rende tutto molto più facile e permette di ottenere un prodotto finale coerente ed efficace. Le domande intorno a cui far ruotare la riflessione sono:
Qual è l’argomento?
Sembra scontato, eppure fermarsi a riflettere sull’oggetto del nostro tutorial è importante: innanzitutto, ci permette di scegliere un argomento in cui siamo davvero competenti; secondariamente, ci aiuta a definire quali aspetti trattare e quali evitare, su quali punti far leva per mostrare le nostre capacità e su quali questioni puntare per coinvolgere i nostri spettatori; infine, potremmo decidere di includere argomenti che rispondano ai problemi più comuni che i nostri clienti o colleghi ci portano, raccontando in video le soluzioni che possiamo offrire.
A chi ne parleremo?
Vogliamo insegnare qualcosa ai nostri destinatari o parlare a colleghi che conoscono il nostro settore? Ci piacerebbe raggiungere una nuova fetta di pubblico? Si tratta cioè di ragionare sullo stile e le modalità comunicative più efficaci, sul tono che useremo per risultare interessanti e dare un’immagine professionale.
Quale strategia di realizzazione e distribuzione?
La questione è ampia e forse, specialmente nel caso di un ciclo di video, la risposta ce la daranno proprio i nostri followers nel tempo. In ogni caso, già dalla pre-produzione possiamo immaginare quanti video abbiamo intenzione (e tempo) di realizzare, su quali piattaforme andremo a caricarli e con quale obiettivo.
Realizzazione
Ora che abbiamo le idee chiare, è tempo di accendere la webcam e realizzare il nostro video. I tutorial possono avere i contenuti e gli stili più disparati, ma che si stia spiegando come si utilizza un software o come si realizza una casetta per gli uccelli, ecco gli aspetti da valutare:
Suono e luci sono fondamentali
anche se il nostro fosse l’unico tutorial al mondo a spiegare un determinato argomento, se il video non si vede o non si sente bene gli utenti si stancheranno e non proseguiranno la visione. Occorre riflettere bene su cosa ti serve per cominciare a registrare e prepara gli attrezzi del mestiere. Per cominciare a filmare può bastare la webcam del computer o la fotocamera dello smartphone, ma se l’obiettivo è quello di far crescere il nostro business, valutiamo la possibilità di investire qualche soldo nell’acquisto di una buona webcam, di un microfono professionale e di luci di qualità.
Software per la condivisione dello schermo
forse non servirà per i tutorial più “pratici”, ma per chi tratta di “mondo digitale” (videogame, programmi, grafica, ecc.) può essere importante scaricare un software che permetta ai followers di vedere l’interfaccia del software o del gioco e come noi la utilizziamo.
Grafiche e sottotitoli
o più genericamente fare un po’ di post-produzione. È vero, porta via tempo, ma aggiunge qualità al filmato, lo rende accattivante e più bello da seguire. In particolare, i sottotitoli permettono di seguire il video anche in tutte quelle situazioni in cui non possiamo usare l’audio o alzare il volume (se abbiamo un buon inglese si può anche realizzare il video per un pubblico internazionale). Se necessario possiamo aggiungere un po’ di musica, ad esempio nei momenti in cui mostriamo le fasi pratiche di realizzazione del lavoro ma non stiamo parlando.
Distribuzione
Ovvero il momento in cui andremo a caricare online il video e lo indicizzeremo in modo che le persone lo trovino. YouTube è probabilmente la piattaforma più utilizzata, per cui potremmo aprire un canale lì, magari inserendo il link al video sul nostro blog o sulle pagine social; la distribuzione va fatta avendo cura di pensare a chi vogliamo mostrare il video: ad esempio, se il tutorial è pensato per la nostra pagina Facebook, converrà caricarlo direttamente lì piuttosto che inserire un link a un’altra piattaforma. In ogni caso, occhio alle parole chiave e agli hashtag utilizzati, sono quelli che porteranno le persone da noi!
Gli aspetti che fanno parte della realizzazione di un video tutorial si traducono in una mole di lavoro importante, spesso difficile da gestire per un freelance, ma anche per un’azienda. La migliore soluzione è quella di rivolgersi a videomaker professionisti, in modo da non dover acquistare materiale e risparmiare tempo e risorse.