Per filmmaker e appassionati del genere, girare il mondo per raccontare storie di animali selvatici e terre lontane è sicuramente entusiasmante; oltre al fascino intramontabile che lo contraddistingue da sempre, il documentario naturalistico è quanto mai attuale, perché è diventato sempre più spesso strumento di cultura, informazione e denuncia riguardo all’emergenza climatica e ambientale che affligge il pianeta. Sono molti i titoli che di recente hanno fatto parlare e risvegliato coscienze, da Seaspiracy (Ali Tabrizi, USA 2021) all’innovativa docu-serie Notte sul pianeta Terra (USA 2020). Ma se sei un aspirante documentarista, devi sapere che realizzarne uno non è sfida banale: occorrono un progetto solido, attrezzature specifiche e molta passione, perché l’impresa è di quelle che possono durare anche anni e richiedere costi di realizzazione piuttosto elevati.
Dall’idea al progetto
Le immagini di ambienti suggestivi non bastano da sole: come qualsiasi tipo di produzione video professionale, dai film per il cinema agli spot per la tv, anche il documentario naturalistico deve partire da un’idea che funziona. Che sia il desiderio di raccontare le abitudini di una particolare specie di pinguini, documentare la vita dei leoni nella savana o narrare di un viaggio in condizioni estreme, assicurati di dare al tuo documentario naturalistico un taglio ben preciso, così che risulti appassionante e non dispersivo. Più avrai le idee chiare fin dall’inizio, più sarà facile affrontare la fase di pianificazione, che nel caso di una produzione come questa (che può includere lunghe permanenze all’estero, strumentazioni specifiche e una preparazione adeguata anche dal punto di vista logistico) sarà cruciale per la buona riuscita del prodotto senza farsi trovare impreparati.
Prima di buttarsi con entusiasmo in quest’avventura è utile in particolare delineare per bene alcuni aspetti:
- Lo studio del soggetto: mai come in questo caso, fare ricerche sulla materia da raccontare è determinante. Probabilmente hai già approfondito l’argomento e forse è banale sottolinearlo, ma è proprio dalla conoscenza profonda delle caratteristiche della specie animale, del luogo o del fenomeno di tuo interesse che dipende la buona riuscita del lavoro, sia in termini pratici (organizzazione delle trasferte, attrezzature, appostamenti) che del valore artistico del prodotto finale. Assicurati perciò di fare le ricerche necessarie consultando notizie, libri, articoli, esperti, altri documentari e in generale tutte le fonti che possono aiutarti ad avere una visione esaustiva del tema e capire quali aspetti non possono proprio essere tralasciati nella stesura di una bozza di sceneggiatura.
- La logistica: qual è l’habitat naturale della specie animale che vuoi raccontare? In che stagione è opportuno viaggiare? Che vaccinazioni dovrai fare? Che permessi dovrai chiedere? Come ti sposterai quando sarai arrivato laggiù? Queste sono solo alcune delle questioni da porti quando inizi a progettare il tuo documentario (ed è anche per questo che lo studio del tuo soggetto è fondamentale). In altre parole, dovrai organizzare la tua trasferta nei minimi dettagli, mettendo in conto la burocrazia locale, i fattori climatici e, per quanto possibile, anche gli imprevisti.
- Il budget: tra spostamenti, attrezzatura e produzione, un documentario naturalistico è pieno di costi anche importanti, perciò rifletti bene sulle tue possibilità economiche prima di avventurarti in un progetto così impegnativo. Valuta bene tutte le voci di spesa di cui abbiamo parlato, compresa l’eventuale necessità di personale aggiuntivo, agenzie di produzione video, speaker professionisti, studiosi della materia e così via. Si sa, fare in modo che una casa di produzione punti sul nostro prodotto è un’impresa quasi impossibile, specialmente se si è alle prime armi. Ma è anche vero che viviamo nell’era digitale e internet è un ottimo modo per farsi pubblicità e cercare sostenitori per il tuo progetto: potresti creare un sito web e promuovere la tua idea sui social network o su piattaforme come Kickstarter.
- La distribuzione: la strada classica è proporre il documentario a un’agenzia di distribuzione; un documentario che affronti temi di attualità in una chiave originale potrebbe darti qualche possibilità in più. Se invece vorrai percorrere la strada della distribuzione indipendente, ricorda che dovrai farti carico anche del marketing online e offline e dell’organizzazione di proiezioni. Esistono inoltre piattaforme di contenuti come Amazon Prime Video o Chili che permettono di sottoporre loro il materiale per la distribuzione in streaming.
Come girare un documentario naturalistico: riprese e attrezzatura
Ora che hai pianificato nel dettaglio tutti gli aspetti della realizzazione del tuo documentario naturalistico, non resta che fare i bagagli e partire all’avventura! In questa fase, è importante preparare con cura tutta l’attrezzatura che servirà a filmare. Andiamo quindi a vedere quali sono gli strumenti di cui proprio non potrai fare a meno e quelli che è bene portare con te in caso di necessità.
- La videocamera – se ti stai lanciando in un progetto ambizioso come un documentario naturalistico, è molto probabile che tu sia già in possesso di una videocamera con cui partire, di qualsiasi tipo sia; ma se ti trovi ad acquistarne una specificatamente per questo progetto, una buona idea può essere puntare sulla compattezza e sulla leggerezza dello strumento, visto che spesso sarai in giro per mari, monti, foreste o deserti e dovrai portarla sempre con te; valuta anche la possibilità di dotarti di uno smartphone con una buona risoluzione della fotocamera: ti sarà utile nel caso tu preveda di dover girare scene complicate, magari dovendo raggiungere posti molto scomodi o in cui la telecamera non può essere introdotta. Al contrario delle produzioni cinematografiche, durante le riprese di un documentario naturalistico potresti trovarti a fare largo uso di tecniche di ripresa come lo zoom, quindi è una buona idea dotarsi di uno stabilizzatore. Se poi hai pianificato delle riprese in notturna, valuta l’acquisto di una videocamera a infrarossi. Inoltre, ricorda di mettere in valigia:
- Gli accessori – cavalletti, luci, stabilizzatori, obiettivi, batterie: in una produzione di questo tipo, gli accessori che scegli per la tua videocamera possono davvero fare la differenza. La parola d’ordine è compattezza: specialmente se il tuo itinerario prevede molte tappe, lunghi viaggi o molte ore di attesa, meglio preferire accessori leggeri e portatili. In particolare non devi dimenticare:
- Le batterie – più che un accessorio, una componente necessaria. Assicurati di averne almeno un paio di pacchi.
- Un microfono esterno – la natura è un’armonia di suoni, rumori e versi di animali, perciò il tuo documentario non può fare a meno di un audio di qualità. Per questo è sempre consigliabile mettere in valigia cuffie isolanti e un microfono esterno, in modo da aumentare la qualità della traccia. Sta a te decidere se wireless (come questo) o con cavo (per una maggior portata).
- Gli obiettivi – Se la tua videocamera può montarne di diversi, nella tua valigia non potranno mancare un grandangolo, un teleobiettivo e magari un obiettivo macro, per poter riprendere dettagli o animali molto piccoli come gli insetti. Anche in questo caso, è bene prediligere lenti leggere e compatte.
- Le luci – Trattandosi di un documentario naturalistico, la tua necessità principale sarà di riprendere flora e fauna, quindi di girare in esterna; perciò potrebbe bastarti un faretto per migliorare l’illuminazione in situazioni di visibilità ridotta o dove la luce naturale non è sufficiente. Se invece ti serve un kit luci più attrezzato, magari per realizzare interviste o riprese in studio, puoi dare un’occhiata ai suggerimenti indicati in questo articolo.
- Il cavalletto – Fondamentali per dare stabilità alle tue riprese, sul mercato si trovano molti treppiedi a prezzi onesti (dai un’occhiata qui). Anche in questo caso, considera il peso dell’oggetto, perché dovrai portartelo dietro per i tuoi appostamenti.
La fase di montaggio e post produzione
Il lavoro al tuo ambizioso progetto non finisce con il ritorno dal tuo viaggio… anzi! Disfatte le valigie, inizia un’altra avventura, stavolta in studio di montaggio.
Quella di montaggio e post produzione è una fase delicata e importante almeno quanto quella delle riprese, perché è in questo momento che andrai a dare forma e stile al girato, scegliere le inquadrature, migliorare i colori e molto altro.
Le aree principali su cui dovrai intervenire sono:
- La qualità delle immagini. Come sicuramente sai bene, il montaggio video consiste nella scelta delle parti migliori del girato, combinando in modo sapiente le riprese più belle e suggestive con quelle più funzionali al messaggio che vuoi dare, attraverso un software apposito, ad esempio Adobe Premiere, Final Cut o DaVinci Resolve, per citarne qualcuno tra i più utilizzati.
Sempre in questa fase, grazie alla color correction potrai bilanciare i colori, migliorare la fotografia e scegliere le tonalità da attribuire al tuo prodotto, aumentandone sensibilmente la qualità.
- Musica e parole. Pensando a tutti i documentari naturalistici che conosci, ti risulterà chiara l’importanza cruciale degli elementi sonori che lo compongono: dai rumori ambientali ai versi degli animali, alla voce fuori campo, un buon audio può innalzare di molto il valore del tuo audiovisivo. Quindi scegli con cura la voce che guiderà lo spettatore durante la visione (e soprattutto ricorda che dovrai occuparti di scrivere i testi che leggerà). Un’altra scelta importante è quella della colonna sonora, che dovrebbe riuscire a colpire il pubblico e anche a veicolare emozioni coerenti con ciò che passa sullo schermo.
- L’illusione della realtà. Una nota a parte va fatta per tutto ciò che è “artefatto”, ovvero tutti quegli effetti e ritocchi che puoi decidere di applicare in post produzione. Con questo si intende ad esempio l’uso della computer grafica per “pulire” le immagini, ma anche l’inserimento di suoni ed effetti audio artificiali (ebbene sì, succede, anche se ai puristi può sembrare un’eresia) come versi di animali o rumori ambiente.