La produzione di video, a seconda dello scopo e dei mezzi a disposizione, può prevedere vari gradi di difficoltà: viste le numerose opzioni che la tecnologia mette a disposizione a costi anche molto ridotti, chiunque può armarsi di smartphone o iPad e confezionare un video con tanto di montaggio e colonna sonora.
Per filmati semplici, veloci e “casalinghi” (come un collage di foto o una storia per i social) questa può essere un’ottima soluzione, tuttavia se vogliamo realizzare un prodotto non amatoriale, magari per il web marketing della nostra azienda, per pubblicizzare un servizio che offriamo o per creare il video musicale della nostra band, è consigliabile investire un po’ di energie in più e puntare a un risultato di qualità superiore. Il pubblico apprezzerà e ne guadagneremo in termini di immagine personale o professionale.
I passaggi indicati di seguito possono essere seguiti a vari livelli: in altre parole, non è obbligatorio pensare in grande ad aspetti come il set o gli effetti speciali, specialmente se non abbiamo esperienza nel campo o il budget non ce lo permette; se l’obiettivo lo richiede e il nostro video deve risultare professionale, invece, potremmo decidere di affidare la produzione (o parte di essa) a un’agenzia specializzata, che dispone di tecnologie e attrezzature adeguate e porta il vantaggio di avere flussi di lavoro ottimizzati, consentendoci di risparmiare tempo e, alla fine dei conti, anche denaro.
Se invece vogliamo metterci alla prova, teniamo sempre in mente che la buona riuscita di una produzione passa sempre per una corretta organizzazione di idee, tempi e soldi.
1) Il soggetto e la valutazione degli aspetti pratici dell’idea di partenza
Prima di entrare nel vivo degli aspetti pratici della realizzazione di un video, è fondamentale avere le idee chiare su alcuni aspetti, tra cui ad esempio il tipo di contenuti e i destinatari del video.
Avere in mente queste informazioni ci aiuterà a pianificare i vari passaggi da fare, evitandoci di disperdere energie per correggere il tiro in corso d’opera o, peggio, di ottenere un prodotto che non ci soddisfa o che non riscuote il successo desiderato. Ecco allora le domande che dobbiamo farci per semplificarci il lavoro:
Qual è il messaggio del video?
Se l’idea che abbiamo in mente è ancora vaga o se ci sono aspetti della trama che non abbiamo ancora sviluppato, è in questa fase che dobbiamo approfondire e chiarire tutti gli aspetti nel dettaglio, ovvero lavorare al soggetto del nostro video. Scrivere un soggetto significa lavorare al racconto, all’intreccio e alle dinamiche tra i personaggi. In parole povere, si tratta di fare una sinossi della trama, cioè un breve riassunto che spieghi in sintesi cosa vedremo nel prodotto finale. Sarà questa la base di partenza per realizzare la sceneggiatura e individuare le persone e le attrezzature di cui avremo bisogno.
Di quali attrezzature e persone avremo bisogno?
Per realizzare la presentazione di un prodotto, ad esempio, potremmo aver bisogno di costruire un set con tanto di scenografie, oppure di realizzare riprese in esterni, o ancora di metterci alla ricerca di attori, operatori e montatori per dar vita alla nostra storia; il video di un concerto live, invece, dovrà anche tenere conto di esigenze audio specifiche; insomma, avere le idee più chiare possibile riguardo al soggetto e al tipo di filmato che stiamo realizzando ci aiuta anche a calibrare i vari aspetti della produzione.
Quanto possiamo spendere?
A meno che non si abbia in programma di realizzare qualcosa di molto semplice, come un video fai-da-te, per cui possiamo contare solo su strumenti come la videocamera dello smartphone e le app o i software di editing gratuiti, le considerazioni relative al budget sono cruciali per produzioni di qualsiasi dimensione. Per non rischiare di ritrovarsi a sospendere i lavori o a dover ripiegare su soluzioni che non ci soddisfano, meglio pianificare in anticipo. Il soggetto del video e la lista di attrezzature e personale di cui abbiamo parlato saranno un’ottima base di partenza per capire attorno a che cifra si aggirano i costi di realizzazione. A questo punto, se dovessero essere superiori a quanto avevamo previsto, possiamo decidere fin da subito su quali aspetti cercare di risparmiare, modificando eventualmente anche l’idea di partenza (ad esempio riducendo il numero di attori coinvolti o le spese per le scenografie).
2) La scrittura della sceneggiatura
Generalmente, una sceneggiatura si scrive rispettando un layout standard, ovvero specifiche regole di struttura e formattazione; possiamo anche servirci di programmi fatti apposta, come Celtx. D’altra parte va detto che scrivere correttamente una sceneggiatura, che sia per un film, per uno spot pubblicitario o per un videoclip, è un vero e proprio mestiere e certo non ci si improvvisa sceneggiatori dal giorno alla notte. Rivolgersi a un professionista è sicuramente la scelta migliore, ma se non abbiamo intenzione di farlo, dovremo cimentarci in quest’arte da soli. In questa fase, quello che dobbiamo fare è scrivere la nostra idea traducendola in immagini, cercando di visualizzare le varie scene nel dettaglio, inquadratura dopo inquadratura, mettendo nero su bianco cosa accadrà, per quanto tempo e dove. Altro aspetto fondamentale della sceneggiatura è la scrittura dei dialoghi tra i personaggi e/o del testo che verrà recitato dalla voce fuori campo.
3) Lo storyboard
Se il budget lo consente o le nostre capacità ce lo permettono, si può realizzare uno storyboard partendo dalla sceneggiatura (magari aiutandoci con un software). Lo storyboard è una trasposizione grafica della nostra sceneggiatura in tavole illustrate che riproducono la storia che abbiamo scritto, trasformando in disegni ogni inquadratura. Molto utilizzato dai video maker nel campo pubblicitario, ma anche per la creazione di clip di altra natura, lo storyboard è utile se dobbiamo fare una presentazione del progetto (ad esempio perché venga approvato in azienda o da un ente) perché rappresenta una sorta di preview di quello che sarà il risultato finale.
4) L’allestimento del set, gli attori e gli oggetti di scena
Una volta stabilito nel dettaglio come strutturare il nostro progetto, possiamo dedicarci alla preparazione vera e propria di tutto l’occorrente in termini di attrezzature, scenografie, costumi eccetera. Sapremo, tra le altre cose, se dovremo girare scene in esterna o in ambienti specifici, ad esempio un museo o un teatro (vedi al punto 5). In molti casi è necessario allestire un set, cosa che può risultare impegnativa (anche economicamente: se non abbiamo fatto bene i conti, potremmo dover rivedere il budget) se non si è del mestiere: oltre a dover acquistare gli oggetti di scena, si tratta infatti di montare pannelli di sfondo, piazzare le telecamere, le luci e i microfoni collegati a un mixer. In generale, le valutazioni fatte fino a questo punto ci mettono in grado di stabilire se sarà necessario dotarsi di attrezzature audio e video di qualità, o affidare il lavoro a operatori e fonici professionisti. A meno che non si tratti di un documentario o di un video in cui a recitare siamo noi o i dipendenti di un’azienda, dovremo trovare gli attori giusti per interpretare i ruoli che abbiamo in mente (nel caso di un video pubblicitario con un budget che lo permette, potremmo anche valutare l’opzione di un testimonial, un volto più o meno famoso che rappresenti il marchio o il prodotto). Se servono, dovremo mettere in conto anche la realizzazione di costumi.
5) I sopralluoghi
Andare a ispezionare i luoghi dove dovremo girare è un aspetto da non sottovalutare, perché ci consente di fare molte valutazioni: dal riverbero del suono in quell’area, alla luce, agli accorgimenti tecnici per il montaggio delle attrezzature sul posto. Non solo: fare un sopralluogo ci evita spiacevoli sorprese e inconvenienti e ci permette di andare ad agire per risolverli. Facciamo un esempio banale: sappiamo che per realizzare il nostro video avremo bisogno di girare alcune scene in una certa piazza, nel teatro cittadino o davanti a un monumento, ma la strada è chiusa al traffico e diventa un problema portare lì le attrezzature, oppure c’è un cantiere poco lontano, o ancora il teatro è aperto solo per gli spettacoli in calendario. A questo punto possiamo andare a chiedere i permessi necessari per lavorare, oppure correggere il tiro e scegliere di girare con un’attrezzatura più leggera oppure optare per un’altra location.
6) Le riprese
Con l’inizio delle riprese entriamo finalmente nel vivo della nostra produzione. Se è vero che la registrazione di un video può essere realizzata velocemente e a costo zero da chiunque anche con un banale smartphone, è altrettanto vero che non sempre un dispositivo del genere è sufficiente a soddisfare i requisiti dell’opera che stiamo realizzando. Quindi, nel caso in cui si punti a un risultato di qualità, in questa fase possiamo decidere di utilizzare attrezzature professionali, prevedere più punti di ripresa, di cui magari alcuni fissi e altri affidati a operatori con camera a spalla. Ricorrere a personale specializzato ci farà ottenere un girato (l’insieme di tutto il materiale che verrà poi acquisito per il montaggio) di qualità e movimenti di macchina fluidi e suggestivi.
7) L’acquisizione dell’audio
Per quanto la tecnologia ci venga incontro, dandoci la possibilità di “pulire” e stabilizzare le tracce sonore, l’acquisizione del suono è spesso una operazione che avviene in un momento diverso da quella delle riprese, non solo perché l’audio potrebbe essere disturbato da rumore indesiderato (specie nelle riprese in esterna), ma anche perché, a meno che non si stia realizzando un video in presa diretta (ad esempio di un concerto con musica dal vivo, ma anche qui occorre un buon mixer per ottenere tracce pulite) è sempre meglio effettuare la registrazione di varie tracce separate per i diversi tipi di audio (ad esempio, una per l’audio ambientale e una per i dialoghi dei personaggi. A maggior ragione se si necessita di un oversound o di una voce narrante, queste dovranno essere registrate in studio (o in un ambiente il più possibile insonorizzato).
8) L’acquisizione del girato
Ultimata la fase delle riprese, andremo ad acquisire tutto il materiale prodotto, cioè a salvarlo, collegando la videocamera al computer su cui effettueremo il montaggio. Una volta che il software di montaggio che abbiamo scelto avrà acquisito i file con il materiale, possiamo passare alla fase successiva.
9) Il post-editing
Il montaggio è la prima delle varie fasi del post-editing. È un’operazione che combina creatività e skills tecniche e che viene realizzata attraverso software dedicati. Ne esistono di qualsiasi fascia di prezzo e di qualità, dai più professionali (su tutti, Avid, DaVinci, Edius ma anche FinalCut e Adobe Premiere), a quelli gratuiti, facilmente reperibili online e utilizzabili sia su Windows che su iOS (ma occhio al watermark, il marchio che spesso viene aggiunto dai programmi gratuiti al nostro prodotto finale!). Se abbiamo padronanza di un programma di montaggio, possiamo a questo punto andare a selezionare e assemblare le immagini dando vita alla nostra storia; in parole povere, potremmo dire che montare consiste nello scegliere le riprese migliori, tagliare ciò che è di troppo, abbinare gli audio acquisiti e mettere in risalto il messaggio del nostro video. In realtà, però, sono molti i passaggi che danno luogo a un post-editing di qualità, dal compositing alla color correction, all’aggiunta di grafiche, sottotitoli ed effetti speciali, per un risultato ancora più d’impatto.
10) La distribuzione
Prendiamo in prestito il termine “distribuzione” dall’industria cinematografica per indicare il momento in cui andremo a scegliere le varie piattaforme su cui caricare il nostro video o a distribuirlo tramite supporti fisici. Ad esempio, se abbiamo realizzato un video aziendale, potremmo andare a caricarlo sul canale YouTube della ditta, ma anche social come Facebook e Instagram sono perfetti per promuovere un brand o mostrare un prodotto o per comunicare un messaggio che ci sta a cuore, o ancora mettere in mostra la propria creatività, raggiungendo utenti in tutto il mondo.